Giuseppe Novelli,
Rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata,
Vice presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, CRUI
Urbanizzazione e Università
La cultura, la ricerca e la formazione per il benessere dei cittadini
È cruciale in questo momento parlare di salute a livello globale, perché ormai i problemi non si affrontano più nella singola comunità, nel piccolo paesino, nella singola struttura, ma sono problemi globali: la gente viaggia, il mondo viaggia, i virus viaggiano, i batteri viaggiano e noi dobbiamo avere gli strumenti per poter affrontare queste sfide.
Gli strumenti oggi ci sono e questo è paradossale perché abbiamo una tecnologia che l’uomo non ha mai avuto negli ultimi 100 anni ed è assurdo come ancora oggi si perda tempo a non usare le tecnologie, gli strumenti e i farmaci che abbiamo per combattere le patologie del pianeta e dell’uomo. Questo purtroppo devo dire nasce anche da un fatto di disinformazione e cultura: non possiamo accettare che ancora si dica che i vaccini fanno male o che alcune informazioni che riguardano la lotta agli antibiotici e il consumo eccessivo crea molti problemi. Noi dobbiamo assolutamente far sì che la gente sappia e abbia le informazioni giuste da un solo componente: la scienza. Senza scienza non si fa niente. Questo è il messaggio che dobbiamo dare a tutti quanti. La gente deve sapere che la scienza è alleata.
C’è qualcosa che possono fare anche le scuole a livello educativo, coinvolgendo i ragazzi e le famiglie?
Io sono qui come rappresentante della conferenza dei rettori, quindi di tutte le università italiane. E noi possiamo fare moltissimo, perché è proprio attraverso l’informazione e la cultura che risolviamo i grossi problemi. In Italia c’è un problema e lo sappiamo tutti, abbiamo 60 mila aspiranti medici ogni anno. Allora qui c’è qualcosa da capire, perché è così? Negli altri paesi sono 15 mila, 20 mila, 30 mila. Quindi c’è un problema di orientamento scolastico che va fatto bene. Vanno preparate le nuove generazioni ad affrontare il mondo con le competenze necessarie a 360 gradi, non solo nella medicina. Da qui poi un miglior uso delle conoscenze e una capillare divulgazioni delle stesse alla popolazione. A partire dalle scuole di ogni ordine e grado.