A cura di Gaetana Ferri
Ministero della salute,
Direttore generale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali
Come è noto, nel 2017 l’Italia ha assunto la Presidenza del G7 e nell’ambito del settore salute il tema proposto e portato avanti è stato l’impatto dei cambiamenti climatici e ambientali sulla salute.
L’attività preparatoria ha affrontato, con un approccio multidisciplinare e “One health”, le aree riguardanti gli eventi estremi, l’inquinamento dell’aria, le malattie trasmesse da vettori, l’accesso all’acqua e le malattie connesse, la nutrizione e il sistema alimentare, la salute animale, i flussi di migranti e la resistenza antimicrobica.
I lavori si sono sviluppati attraverso le riunioni del gruppo di lavoro G7 Health Experts Working
Group (HEWG) per il quale l’Italia si è avvalsa dell’assistenza di esperti nazionali che hanno contribuito a elaborare un documento in forma schematica, denominato matrice, al fine di riuscire a focalizzare le possibili azioni di mitigazione per la conseguente riduzione degli effetti negativi dei cambiamenti climatici e ambientali sulla salute.
Dopo il Summit dei Capi di Stato e di Governo G7 svoltosi il 26-27 Maggio a Taormina, la tematica è stata rimodulata indirizzandola anche verso la promozione della parità di genere con particolare attenzione al rispetto e alla protezione della salute fisica e mentale delle donne, dei bambini e degli adolescenti per i quali, come poi esplicitato chiaramente nel Communiqué final, risulta essenziale migliorare i sistemi sanitari e intervenire efficacemente per la completa realizzazione dei diritti umani.
Per supportare i Paesi G7 sulle dichiarazioni di impegno del G7 salute, si è ritenuto di fornire un solido e inoppugnabile quadro tecnico – scientifico ed è stato adottato un modus operandi innovativo consistente nell’applicazione del metodo
Delphi, attraverso la somministrazione di un questionario messo a punto dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, che è stato diramato a oltre 700 scienziati di profilo internazionale, esperti nei vari settori.
Tale consultazione, nel riprendere gli elementi trattati nella matrice, ha avuto lo scopo di definire le priorità maggiormente condivise e individuare un insieme di possibili azioni come concetti e argomenti da sviluppare nel “Communiqué final” della riunione di Milano dei Ministri della salute G7 del 5-6 novembre 2017.
Quale sviluppo degli esiti del G7 salute, il Ministro Lorenzin ha voluto affrontare l’impatto sanitario dei cambiamenti climatici sulle città, per indicizzare il miglioramento attraverso il sostegno alle politiche di previsione intersettoriale e l’adozione di soluzioni innovative.
In tale ottica, a proseguimento ideale dei temi emersi nel corso del G7 salute, si è svolto a Roma l’11 dicembre 2017 -nel quadro degli eventi G7- la Conferenza internazionale riconosciuta
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, “Health in the cities”, dedicata al tema della salute nelle città, intesa come sfida futura a livello globale con lo sfondo dei cambiamenti climatici, delle diseguaglianze sociali e dell’invecchiamento della popolazione. I Paesi G7, infatti, nel punto 20) del “Communiqué final” hanno evidenziato la necessità di sostenere al loro interno un’azione di mitigazione, incoraggiando politiche di riduzione delle emissioni, i cui co-benefici sulla salute sono evidenti e sostenendo fattivamente azioni migliorative.
Le città hanno un ruolo fondamentale sullo stato di salute dei cittadini e la loro organizzazione condiziona e influenza gli stili di vita e i bisogni degli individui. Emerge, pertanto, la necessità di mettere in atto nelle aree urbane una strategia integrata diretta a costruire un’idea di città come “promotore della salute” attraverso un approccio su più livelli e che comprenda iniziative di vario tipo sia sanitarie che soprattutto sociali.
L’evento è stato costruito secondo un forum di confronto che ha visto la presenza di esperti internazionali, di numerosi sindaci e di rappresentanti del settore privato al fine di condividere le esperienze e gettare le basi per un futuro migliore dei cittadini affinché possano vivere in aree urbane sane, sicure e sostenibili. In questo contesto appare quanto mai rilevante la “Urban Health Rome declaration” firmata congiuntamente, in occasione dell’evento, dal Ministro Lorenzin e dal Presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, con la quale sono stati declinati gli aspetti strategici di azione per ottimizzare lo stato di salute nelle città che, soprattutto per gli Amministratori, deve costituire un elemento portante delle politiche locali.
La progettazione e l’attuazione di iniziative che migliorino la salute del singolo individuo nel tessuto sociale dell’area urbana rappresenta, senza dubbio, una priorità indiscussa e deve essere interpretata, come indicato chiaramente nella declaration, non come un costo ma come efficace investimento per il perseguimento del benessere della collettività.