RETE CITTÀ SANE OMS

Simona Arletti, Presidente Rete Italiana Città Sane OMS

La Rete Città Sane OMS è la Rete italiana dei Comuni riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Si tratta di un network che vede l’impegno di oltre settanta Comuni che compongono la Rete Italiana Città Sane dell’OMS. La Rete intende essere uno strumento di lavoro per gli amministratori, gli operatori e tutti i cittadini che credono nel progetto Città Sane e vogliono darsi da fare per realizzarlo. Uno strumento per chi fa già parte della Rete Italiana Città Sane e anche per chi non c’è ancora, consapevoli che in questa partita più siamo e più possiamo davvero cambiare le cose. Il metodo di lavoro su cui la nostra Rete si fonda trae origine dalla condivisione del meglio che ciascuno può offrire e dalla partecipazione di tutti, per ottenere la forza per tagliare traguardi sempre più ambiziosi.

La sfida della salute

La salute è la sfida centrale del nostro tempo. Le città, in quanto primo livello di governo e primo interlocutore dei cittadini, sanno quanto sia centrale questo tema e percepiscono l’importanza di impegnarsi in questo senso per fare fronte alle sfide del presente e del futuro.

 “La salute non è solo assenza di malattia, ma è un complesso stato di

benessere fisico, mentale e sociale. La salute è una risorsa della vita quotidiana”

(OMS – Carta di Ottawa, 1986)

Il concetto di salute è notevolmente cambiato negli ultimi anni. Un tempo, infatti, significava principalmente “assenza di malattia” e i cittadini si aspettavano dalle istituzioni solo la cura. Oggi le richieste sono molto più ampie e articolate e comprendono il benessere globale e la “qualità della vita”. Di pari passo anche la sensibilità e la consapevolezza degli amministratori locali sui temi della prevenzione e della “promozione della salute” è notevolmente cresciuta. In quest’ottica è molto importante anche il coinvolgimento dei cittadini, sia individuale che attraverso organismi di partecipazione collettiva. La salute è, dunque, un tema centrale non solo per i singoli ma anche per la comunità, e in quanto tale richiede uno sforzo interdisciplinare e non solo sanitario. Servono il coraggio e la capacità di mettere in discussione gli stili di vita individuali e collettivi, andare a vedere quali sono le condizioni di lavoro, le modalità e l’equità nell’accesso alle risorse, la disponibilità di servizi e del loro aggiornamento alle mutate necessità e possibilità tecniche.

Su tutti questi temi le città, pur non potendo certo risolvere tutto da sole, possono però giocare un ruolo forte e da protagoniste.

Il Progetto Città Sane

Il Progetto Città Sane è promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite per la Salute, che dal 1948 opera con l’obiettivo di assicurare alla popolazione mondiale il più alto livello di salute. L’OMS lavora direttamente con i Governi locali tramite il suo Centro per la Salute Urbana ed una rete di città (le Città Sane), con la mission di supportare i Paesi nel promuovere la concezione e la consapevolezza della salute pubblica, sviluppare le politiche locali per la salute ed i programmi sanitari, prevenire e superare le minacce ed i rischi per la salute, anticipare le sfide future per la salute. Il Progetto Città Sane nasce per aiutare le città a perseguire concretamente questi obiettivi. Le parole chiave sono salute a tutto campo, benessere del singolo come benessere della comunità e ruolo delle città come promotrici di salute.

L’impegno delle Città Sane è quindi innanzitutto quello di promuovere la salute a punto centrale delle proprie politiche, dimostrando di non subire gli eventi e il progresso, ma di essere in grado di guidarli in funzione della promozione della qualità della vita dei cittadini. In secondo luogo, proprio le città sono i luoghi che più facilmente possono stimolare la partecipazione e aprirsi ai contributi della società civile, delle associazioni e dei cittadini. Infine, le Città Sane sono un movimento di città. Il movimento delle Città Sane è presente in tutti i continenti, ma di quello europeo andiamo particolarmente orgogliosi: più di 1400 città comprese in 30 Paesi europei che hanno una Rete Nazionale e che oggi lavorano l’una affianco all’altra sulle priorità proposte dall’OMS o su temi scelti ad hoc. In Italia, il progetto Città Sane è partito nel 1995 come movimento di Comuni per poi diventare nel 2001 Associazione senza scopo di lucro, ed oggi i Comuni che fanno parte della rete sono oltre 70. Dal 2012 l’Associazione è giuridicamente riconosciuta.

I temi in gioco

Su questi principi generali, negli anni 2014-2018 l’OMS sta coordinando una fase di lavoro (la sesta dall’inizio del progetto) intitolata, “Innovazione, leadership e governance partecipata in tema di salute e benessere”, nella quale i temi prioritari individuati sono suddivisi in quattro aree:

  1. Investire nella salute lungo tutto il corso della vita (life-course approach) e favorire l’empowerment delle persone
  2. Affrontare le grandi sfide di salute pubblica sia in riferimento alle malattie trasmissibili che a quelle non trasmissibili
  3. Rafforzare sistemi di salute centrati sull’individuo e le capacità, la prontezza di reazione alle emergenze e la sorveglianza in tema di salute pubblica
  4. Creare comunità resilienti e ambienti favorevoli alla salute

Perché entrare nella Rete

Entrare a far parte della Rete Città Sane significa assumersi degli impegni, a livello locale, nei confronti dei propri cittadini. Vivere la Rete arricchisce di esperienza e di idee sia i tecnici che gli amministratori, punto di riferimento della loro città nella gestione della salute pubblica. Entrare a far parte della Rete vuol dire anche migliorare lo stato di salute della propria città, acquisendo e condividendo strumenti, idee e progetti che siano di stimolo all’attività quotidiana; significa entrare in un network che valorizza l’apporto di ogni membro e lo condivide con gli altri, che premia le esperienze positive sviluppate a livello locale, dà loro visibilità, e le utilizza per aumentare il know-how comune.

Entrare nella Rete significa guardare più in là dei propri confini, e poter contare sull’apporto di un network italiano ed europeo impegnato nella promozione della salute e nel confronto continuo per individuare soluzioni migliori. La Rete Italiana Città Sane offre ai Comuni aderenti un insieme di risorse importanti per l’attività quotidiana di gestione della salute pubblica: strumenti operativi, frutto della ricerca e dell’esperienza italiana, europea e internazionale sull’argomento, e occasioni di condivisione, di scambio di buone pratiche, di progetti di successo, di modelli di attività, di idee e stimoli, come solo una Rete può offrire.

Ecco alcuni esempi:

  • le giornate mondiali OMS: iniziative comuni per dare visibilità a un tema di interesse per la Rete;
  • il Meeting nazionale: un evento della Rete Italiana Città Sane che fa incontrare, una volta all’anno, tutti i Comuni soci, per condividere le migliori esperienze realizzate e i nuovi progetti in cantiere, e per focalizzare l’attenzione di amministratori pubblici e operatori della salute su un tema di forte interesse;
  • il Premio Città Sane / Oscar della Salute, con cui ogni anno si premiano, durante il Meeting, le città che hanno presentato i progetti e le buone pratiche più meritevoli dal punto di vista dalla rilevanza dell’innovazione, della partecipazione dei cittadini e della trasferibilità;
  • il sito internet www.retecittasane.it e la newsletter associata: lo spazio di discussione virtuale dedicato alla salute urbana e alle politiche di gestione della salute pubblica. Offre informazioni aggiornate, documenti di approfondimento, informazioni sulle attività dei singoli Comuni;
  • una newsletter europea, in collaborazione con l’Ufficio Progetto Europa del Comune di Modena, che ha lo scopo di dare informazioni sui bandi per i progetti europei, sui temi di interesse della Rete e sulle iniziative europee dedicate alle tematiche della salute;
  • i workshop formativi nazionali su diversi temi per tutti gli amministratori e i tecnici delle Città della Rete.

Il governo della Rete

La struttura della Rete Italiana Città Sane prevede un’Assemblea Generale dei soci, un Comitato Direttivo e uno Tecnico, il Presidente e il Collegio dei Revisori Contabili. Dal 2013 anche le Regioni italiane possono aderire alla Rete: la prima ad entrare è stata la Regione Emilia Romagna. Il network italiano è accreditato in quello dell’OMS europeo. Inoltre la Rete ha convenzioni attive con diversi organismi nazionali tra cui ANCI, Federsanità ANCI, Centro Nazionale Sangue, Centro Nazionale Trapianti, Ministero della Salute, INRCA, Politecnico di Milano, Università Politecnica delle Marche, FISIEO, FIAB, ecc.

Urbanistica e salute

La questione della riqualificazione urbana è una problematicità e una opportunità presente in tante diverse città della Rete che devono confrontarsi con la riconversione di grandi spazi e ridare loro vita secondo criteri di salute. Il bisogno all’interno della Rete è nato da un confronto stimolato dal Comune di Genova sugli spazi degli ex Ospedali Psichiatrici che si è poi esteso ad altre tipologie di spazio urbano. Dal dibattito avvenuto durante il meeting è emerso un decalogo che può rappresentare uno stimolo ulteriore verso tutte le città della Rete e non solo, in modo che si tenga il più possibile in considerazione la salute dei cittadini come uno dei criteri essenziali in ogni opera di riqualificazione urbana. In seguito al meeting “Vuoti urbani?

Rigenerazione delle aree pubbliche come opportunità di salute”, le città della Rete hanno elaborato il documento:

Carta di Genova: riempire di salute i vuoti urbani”. Secondo il documento, riqualificare edifici pubblici dismessi, aree verdi inutilizzate e altri vuoti urbani significa ridare interesse alla città pubblica con lo sguardo indirizzato a garantire più salute.

Il decalogo, reperibile sul sito della Rete, fa riferimento alle seguenti parole chiave:

  1. Identità, storia e riconversione
  2. Bellezza ed emozione
  3. Regia pubblica, rete tra soggetti istituzionali e approccio multidisciplinare
  4. Partecipazione, patti e senso di appartenenza
  5. Visione comune e mediazione degli interessi in gioco
  6. Sostenibilità economica e gestionale
  7. Tutela del territorio e resilienza
  8. Verde come elemento trasversale di benessere
  9. Tempi, attese e riuso temporaneo
  10. Riqualificazione come modus vivendi