“Sono contento di accogliervi per un momento di riflessione sul vostro servizio per la difesa e la promozione del bene comune nelle città e nelle comunità che amministrate. Attraverso di voi, saluto i sindaci di tutto il territorio na- zionale, con grato apprezzamento, in partico- lare, per ciò che state facendo e che avete fatto in questi due anni di pandemia. La vostra presenza è stata determinante per incoraggiare le persone a continuare a guardare avanti. Siete stati punto di riferimento nel far rispet- tare normative a volte gravose, ma necessarie per la salute dei cittadini. Anzi, la vostra voce ha aiutato anche chi aveva responsabilità le- gislative a prendere decisioni tempestive per il bene di tutti. Grazie!… Momenti di si affian- cano tante difficoltà. Da una parte, infatti, la vostra vicinanza alla gente è una grande op- portunità per servire i cittadini, che vi vo- gliono bene per la vostra presenza in mezzo a loro. La vicinanza. Dall’altra parte, imma- gino che a volte sentiate la solitudine della re- sponsabilità… Spesso la gente pensa che la democrazia si riduca a delegare col voto, di- menticando il principio della partecipazione, essenziale perché una città possa essere bene amministrata. Si pretende che i sindaci ab- biano la soluzione a tutti i problemi! Ma que- sti – lo sappiamo – non si risolvono solo ricorrendo alle risorse finanziarie. Quanto è importante poter contare sulla presenza di reti solidali, che mettano a disposizione compe- tenze per affrontarle”. Il Forum del Mediterraneo, Florence Medi- terranean Mayors’ Forum, svoltosi lo scorso 26 febbraio, si è chiuso con la firma della Carta di Firenze a Palazzo Vecchio. Un do- cumento che vede, per la prima volta, Vescovi e Sindaci del Mare Nostrum uniti insieme nel disegnare scenari futuri di pace. I 60 ve- scovi e i 65 sindaci, a conclusione dell’incontro “Mediterraneo frontiera di pace”, hanno espresso la speranza di un negoziato per una soluzione pacifica del conflitto tra Russia e Ucraina.
“I primi cittadini sono portatori di esperienze che ci auguriamo possano offrire un valido contributo all’opera cui siamo chiamati in que- sti giorni: interrogarsi sui temi che oggi ci chiamano in causa, come cittadini e come rap- presentanti delle istituzioni. Temi che ritro- viamo tra le premesse della Carta di Firenze – il documento che raccoglierà i risultati di queste giornate di lavoro – e che ci impegnano a una riflessione e a un’azione collettiva: il cambiamento climatico, la povertà e le disu- guaglianze sociali, l’emarginazione, il diritto alla salute, la pace.
“I primi cittadini sono portatori di esperienze che ci auguriamo possano offrire un valido contributo all’opera cui siamo chiamati in que- sti giorni: interrogarsi sui temi che oggi ci chiamano in causa, come cittadini e come rap- presentanti delle istituzioni. Temi che ritro- viamo tra le premesse della Carta di Firenze – il documento che raccoglierà i risultati di queste giornate di lavoro – e che ci impegnano a una riflessione e a un’azione collettiva: il cambiamento climatico, la povertà e le disu- guaglianze sociali, l’emarginazione, il diritto alla salute, la pace.
Temi sui quali noi sindaci ci impegniamo quotidianamente. Cer- chiamo di affrontarli e, laddove possibile, di risolverli sul piano locale, dando il nostro con- tributo a livello globale. Siamo consapevoli – noi amministratori locali – di dover assolvere a un compito arduo e ambizioso: determinare il cambiamento di rotta attraverso le piccole ‘azioni quotidiane’, le sole che possono fare davvero la differenza nelle grandi sfide mon- diali.
[…] Abbiamo capito che di fronte al male e alla paura non esistono differenze di latitudinio ricchezze. Per questo motivo è ancora più importante impegnarci oggi per il riconosci- mento di un diritto universale alla sicurezza sanitaria e alla protezione sociale che parta proprio dall’area Mediterranea. Allo stesso modo con cui abbiamo fronteggiato la pande- mia, siamo pronti a fare la nostra parte riven- dicando il diritto a partecipare alle decisioni che influiranno sul futuro delle nostre comu- nità e del pianeta intero”, ha evidenziato.
[…] Abbiamo capito che di fronte al male e alla paura non esistono differenze di latitudinio ricchezze. Per questo motivo è ancora più importante impegnarci oggi per il riconosci- mento di un diritto universale alla sicurezza sanitaria e alla protezione sociale che parta proprio dall’area Mediterranea. Allo stesso modo con cui abbiamo fronteggiato la pande- mia, siamo pronti a fare la nostra parte riven- dicando il diritto a partecipare alle decisioni che influiranno sul futuro delle nostre comu- nità e del pianeta intero”, ha evidenziato.